Pietrina Marongiu

 Gonnosfanadiga - Raggiunto oggi l'ennesimo traguardo ultracentenario per il paese

Un nuovo traguardo per Pietrina Marongiu, nata a Gonnosfanadiga il 6 settembre 1921, che oggi festeggia 103 candeline spente.

La signora Pietrina ha trascorso la sua vita tra la campagna, dove ha lavorato la terra, e Cagliari, dove lavorava come portinaia. Chiamata affettuosamente nonna Tina dai suoi nipoti, si era sposata nel 1941con Germano Nasini, di origini toscane, del quale è rimasta vedova nel 1970. Insieme la coppia ha avuto 2 figli: Silvana e Giampaolo. La discendenza della signora Tina comprende anche quattro nipoti (Sandro, Giuseppe, Lorena e Germano) e tre pronipoti (Alessia, Andrea e Claudio).


«Nonna è sempre in compagnia – ha raccontato la nipote Lorena Cadeddu – ama trascorrere il tempo a chiacchierare e guardare il panorama del suo paese. Spesso ci rimprovera perché abbiamo sempre il telefono in mano e ci dice che non ci godiamo né la vita né la compagnia di chi abbiamo vicino, e forse ha ragione!».

Quest'anno nonna Tina ha anche superato una rottura del femore, che l’ha costretta a letto per ben tre mesi, ma oggi è ancora più forte e non vede l’ora di tornare a camminare senza l’aiuto del deambulatore: «Ogni giorno – ha aggiunto la nipote Lorena – chiede quando potrà camminare di nuovo da sola, nonna è davvero una donna forte».


La domanda di rito a ogni centenario, per carpire qualcosa del segreto di tanta longevità è conoscere il regime alimentare adottato, ma quest'anno la risposta di nonna Tina non potrà che stupire: «Le melanzane fritte – ha raccontato sorridendo Lorena - non può proprio farne a meno, che sia tempo di melanzane, che abbiano i semi, che non siano buone, fritte, nonna le adora. Per tre mesi ha dovuto fare una cura e ha rinunciato ai suoi piatti preferiti, così ora sta recuperando! Non disdegna anche un goccio di caffè con le fette biscottate». La festeggiata ha poi ironizzato sulla dieta, dicendo che non è vero che mangia solo melanzane fritte: «Mi piacciono molto anche i piedi di agnello e di cinghiale. E i fichi d’india. Purtroppo ho il diabete e non posso mangiare l'uva, che altrettanto mi piace: ma oggi sí perché è il mio compleanno».

 
Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

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