Sit In Santu Miali Villacidro

 Villacidro - Regione  Sit-in dei manifestanti questa mattina in località Santu Miali

Presidio di protesta stamattina nelle campagne di Villacidro, in prossimità dei confini tra Samassi e Sanluri, contro la costruzione dell'impianto eolico di produzione di energia che utilizzerà il materiale proveniente dal porto industriale di Oristano-Santa Giusta, dove nei giorni scorsi si sono svolte manifestazioni di protesta.

Stamattina erano quasi un centinaio le persone che hanno presenziato davanti ai cancelli del cantiere dove i lavori in corso prevedono, tra non molti giorni, di erigere le prime pale alte 240 metri, previste dal progetto della Das Villacidro srl, la cui trafila autorizzativa è iniziata una decina di anni fa.


Un cantiere per il quale la legge regionale che ha istituito la cosiddetta moratoria di 18 mesi sulla realizzazione di nuovi impianti non ha potuto costituire argine, essendo stato autorizzato nel 2020.

La preoccupazione dei comitati si estende a tutti gli impianti che similmente a quello di Santu Miali hanno già ricevuto una autorizzazione: «Vogliamo sapere dalla presidente della Regione Sardegna quali sono gli altri impianti che non è possibile bloccare - ha chiesto Marco Pau, portavoce del comitato Su Entu Nostu, di Sanluri - perchè come non si è bloccato questo non si bloccherà l'intervento tra Tuili e Barumini, come non si bloccherà l'intervento a Saccargia».


Diversi gli interventi accomunati sulla valutazione negativa dello strumento legislativo approvato dalla Regione, definito «ingannevole e inefficace», perchè di fatto consente la realizzazione di tutti gli impianti già autorizzati.

In ulteriori interventi sono state formulate altre osservazioni ed enunciate preoccupazioni per il futuro: «Vanno bene le manifestazioni e i presidi, ma non dimentichiamo che ci dobbiamo concentrare su ciò che è possibile fare concretamente ora e dobbiamo fare un salto di qualità, incidere sulla programmazione. Oltre a essere determinanti sulla definizione delle aree idonee, dobbiamo dire la nostra sul Piano Paesaggistico Regionale e sul Piano Energetico: nuove forme di sfruttamento del territorio ci attendono se non governate e dobbiamo farci trovare pronti. Servono tuttavia momenti di approfondimento appropriati: ora siamo in una fase dove la disinformazione sta regnando e creando seri problemi, perché qualcuno sta cavalcando queste proteste» ha detto Laura Cadeddu, del comitato No Megacentrale, annunciando a fine mese un'assemblea informativa aperta a Guspini dove si parlerà sia delle emergenze locali sia delle nuove minacce collegate al decreto FER II, come gli impianti solari termodinamici e geotermoelettrici.

Redazione I.S.P. © Riproduzione riservata

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