Carla Frau

 Arbus - A tu per tu con la studiosa di Arbus, da poco insignita di due importanti premi internazionali

Carla Frau, arburese, classe 1985, laureata in Farmacia all'Università di Cagliari, lavora oggi in Germania e recentemente ha vinto due premi internazionali, frutto delle sue ricerche sul fegato: uno in Florida dall’Asip (Società Americana per lo studio delle Patologie) di riconoscimento per l’eccellenza nella ricerca sul fegato e un premio di Merito ad Amburgo dall’Isscr (Società Internazionale per la Ricerca sulle Cellule Staminali).

Carla Frau si occupa delle malattie del fegato, in particolare della caratteristica di questo organo di potersi rigenerare.

Rientrata ad Arbus da un mese intenso tra viaggi, lavoro e anche tanta felicità, Carla Frau ha rilasciato a Il Sardington Post questa intervista.

Di cosa si occupa attualmente??

Mi occupo del fegato, l’unico organo che se ne togli un pezzo si rigenera. Già gli antichi Greci avevano reso il fegato protagonista di un mito, Prometeo che punito da Zeus viene costantemente morsicato da un corvo che gli mangia il fegato ma la notte questo gli ricresce. Non si sa se i Greci conoscessero queste proprietà ma è da qui che parte il mio studio. Il fegato malato perde questa capacità, i pazienti con la cirrosi non hanno nessuna cura, se non il trapianto. Io mi occupo di capire il comportamento delle cellule durante la malattia per scoprire nuove terapie che possano curare o fare da ponte per il paziente in attesa del trapianto. A fare questo lavoro non sono da sola, tutto nostro gruppo si occupa di ciò, si chiama Terapia Ponte.

Da quanto tempo vive a Berlino e come trova??

Vivo a Berlino da due anni ma manco dall’Italia ormai da dieci. Berlino è una città molto particolare, diversa dalle altre capitali europee e l’ambiente di lavoro qui è eccezionale. Ho scelto di trasferirmi all’estero perché amo vivere in questo modo.

Uomini e donne in un ambiente lavorativo che viene descritto spesso come maschile, cosa ne pensa?

La disparità di genere si trova dappertutto, soprattutto tra le alte cariche, anche qui in Germania ma in generale in tutta Europa. Solitamente però nelle commissioni deve essere rispettata una parità tra i sessi grazie a delle regole stabilite prima. Dove lavoro io però siamo quasi tutte donne e devo dire che il mio capo non sceglie mai chi assumere in base al sesso o a delle parità di genere ma guarda sempre e solo le capacità, proprio in questo momento la maggior parte di noi è donna. Lui sa che per noi è più difficile stare al passo ma ci sprona molto a lavoro e io mi sento molto fortunata ad avere questo rispetto.


Ha sempre avuto il desiderio di essere una scienziata?

Non sono quella persona che aveva un sogno da bambina e lo ha realizzato. La scienza mi ha appassionato nel corso degli studi, ma solamente durante la scrittura della tesi ho capito che l’interesse per questo lavoro era ormai cresciuto e ora dedico a questo lavoro tutta me stessa, per me è il più bello del mondo.

Ci racconti qualcosa in più su questi premi ...

A giugno sono stata in Florida per una conferenza di nicchia che riguarda solo il fegato, tutti gli scienziati del mondo che si occupano di questo organo erano presenti. Sono stata selezionata attraverso il mio progetto e ho ricevuto un premio. A inizio luglio sono stata ad Amburgo per una conferenza che ogni anno si svolge in paese diverso e riguarda le cellule staminali e anche qui ho vinto un premio per il mio progetto.

Cosa si sente di dire ai ragazzi che a volte non hanno voglia di studiare o abbandonano gli studi?

Lo studio non deve essere visto come un sacrificio o una punizione, qualcosa a cui siete
sottoposti a discapito del divertimento. Il Italia siamo molto fortunati perché abbiamo la scuola pubblica, un tesoro che ci viene dato per crescere e interfacciarci con il mondo intero, è qualcosa di speciale. Capire quali sono le vostre doti e fare di voi quello che desiderate, ecco vi auguro questo. Con lo studio mi sono interfacciata al mondo e con persone che mi hanno reso migliore. Studiare mi ha permesso di usare la mia curiosità per scoprire il mondo e sentire di farne parte pienamente.

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Carla Frau durante la premiazione Asip, in Florida

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