Dino, IL daino di Arbus style=

 Arbus - Affettuose presenze animali sulla costa, lontano dalla convivenza difficile con la fauna selvatica

Tra i tanti umani che amano la costa arburese, da qualche mese anche un daino ha dichiarato il suo amore per questi lidi: da Capo Frasca, luogo in cui probabilmente è nato in quanto presente una colonia di daini, alla frazione di Sant’Antonio di Santadi della quale ormai è diventato un accolto cittadino. Dino è il nome che Maristella Concas gli ha assegnato dopo averlo spesso visto nel dintorni della loro abitazione.

«Da maggio – ha raccontato l'abitante del rione – questo daino è arrivato vicino a casa nostra, un po’ strano per un animale che solitamente vive in branco. All’inizio brucava l’erba che trovava nei paraggi, ma non appena è iniziata la stagione più calda si presentava sempre più spesso qui e abbiamo iniziato a offrirgli qualche mela. Ho deciso di chiamarlo Dino perché è un nome facile, così tutti potevano ricordarlo. La scorsa sera è comparso anche un altro daino, ma nessuno è come Dino, lui cerca proprio le coccole».


Non solo fauna selvatica ma da qualche tempo una gallina si è trasferita in una piazza del piccolo paese. Episodi di convivenza affettuosa, a differenza di quanto si verifica invece nelle zone coltivate.

«Ricevo frequenti segnalazioni – ha spiegato l’assessora al Verde urbano, Sara Vacca - sull'assidua presenza della fauna selvatica nelle campagne e di recente , in aumento, quelle dei danni causati dai daini nel territorio che si estende nell'agro della frazione di Sant’Antonio di Santadi e Porto palma. Un quadro negativo che è stato interrotto da una segnalazione curiosa e positiva, la scoperta da parte degli operai comunali, impegnati nella pulizia di una pazza del paese, di una gallina che covava le uova. Incuriosita ho raggiunto la piazza e appreso con stupore la presenza della simpatica inquilina che i residenti del rione, mi raccontano, si sia insediata li già da qualche tempo. È arrivata all’improvviso ed è stata subito accolta affettuosamente da tutti, che si sono presi cura di lei non facendole mancare acqua fresca e cibo: è divenuta la mascotte del vicinato nella periferia del paese. Non sappiamo da dove sia arrivata ma ha portato un sorriso soprattutto fra i residenti più anziani. Finché vorrà fermarsi sarà la benvenuta. Per quanto riguarda invece la fauna selvatica, non possiamo dire lo stesso per cervi, cinghiali, daini e cornacchie, per nulla benvenuti nelle aziende agricole degli imprenditori del nostro territorio che lamentano sofferenza alle colture a causa di questa difficile convivenza. Sulla questione, il 16 luglio ho inoltrato una richiesta agli organi maggiormente coinvolti nella tutela e gestione del fenomeno della fauna selvatica per avere un incontro. L’obbiettivo è presentare le istanze degli allevatori, agricoltori e dei proprietari dei fondi che vengono considerati hobbisti sui danni derivanti dalla presenza degli animali. Tranne Dino che al distruggere le coltivazioni e il lavoro altrui preferisce tenere compagnia a residenti e turisti della frazione di Sant’Antonio di Santadi ottenendo spesso qualche coccola e qualche golosità».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: il daino Dino mentre si ciba tra le case di Sant'Antonio di Santadi
Di seguito: Dino a passeggio e la gallina di "vicinato" con le sue uova

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Gallina di vicinato, Arbus

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