Strangius, 10/9/2024

 Serramanna - Ieri la prima serata di Stràngius, con Franco Michieli e Antonella Lumini

Ha preso il via ieri, a Casa Boassa Lasio, la settima edizione del Festival Stràngius, con una prima serata dedicata al tema della Ricerca nella solitudine.

Ad aprire l’incontro è stato Franco Michieli, geografo, esploratore, scrittore e garante internazionale di Mountain Wilderness (organizzazione internazionale per la difesa delle montagne, ndr), tra gli italiani più esperti nel campo delle grandi traversate di catene montuose e terre selvagge. Con il suo libro Le vie invisibili (Ponte alle grazie), presentato durante la serata, Michieli ha raccontato la sua esperienza di vita fra i paesaggi del Grande Nord, dalla Norvegia all’Islanda, dalle Shetland alla Groenlandia, vissuta in vero isolamento e a contatto con la natura. Il suo approccio è radicale: si muove senza Gps, ricetrasmittenti, mappe, bussola od orologio, affidandosi alle sole facoltà umane e abbracciando la fortuna di perdersi.

Coordinato da Manuela Orrù, Michieli ha coinvolto il pubblico spiegando come il suo rapporto con la natura, cominciato da bambino, si sia evoluto fino a diventare una guida interiore in tutte le sue esperienze. «Un qualcosa che mi ha reso bradipo (il filo conduttore di tutta la rassegna, ndr) è stato vivere sulle montagne ai ritmi della natura stessa, riscoprendo lo spirito dei monti, eliminando ciò che non era strettamente necessario, come gli strumenti moderni per orientarsi - ha raccontato Michieli, continuando - inizialmente ci sembrano indispensabili, ma appena si familiarizza con la natura ci si rende conto che l’unica mappa importante è quella mentale, la stessa che utilizzavano i nostri antenati insieme alle bussole naturali».


La serata è poi proseguita con l’intervento di Antonella Lumini, fiorentina, da oltre quarant’anni porta avanti in ambito cattolico un percorso di silenzio e solitudine ispirato alla pustinia (deserto, in lingua russa, ndr), una vocazione al silenzio radicata nella tradizione ortodossa. Lumini ha scelto la vita contemplativa, ma al di fuori di monasteri o altre istituzioni religiose, tanto da essere conosciuta come eremita metropolitana, anche se lei preferisce definirsi semplicemente custode del silenzio. Coordinata da Maria Grazia Medda, Lumini ha presentato il suo libro Dentro il silenzio. Viaggio nell’interiorità (Lindau), raccontando la sua vita spirituale iniziata a 28 anni, dopo una grave malattia che l’ha portata a interrogarsi sul senso della propria esistenza.

«Non esiste - ha spiegato Lumini - un cammino precostituito verso la verità. Ho vissuto quello che sentivo, e il richiamo alla solitudine è stato fortissimo. Nonostante un appartamento a Firenze non sia un ambiente facile, ho cercato di vivere quel cammino nel posto in cui ero. Per me l’esperienza del monachesimo significa ritagliare del tempo per stare lì dove si è, e si può vivere in qualsiasi contesto».

La serata si è conclusa con un momento profondamente spirituale, in cui Lumini ha offerto al pubblico una breve invocazione allo Spirito Santo in lingua ebraica, seguita dal suono della campana tibetana, segnando l’inizio e la fine di cinque minuti di totale silenzio.


Gli incontri sono stati arricchiti dalla lettura di racconti autobiografici: Le domeniche, quelle indimenticabili di Orietta Congiu, I ponticelli di via San Leonardo di Vitalina Frongia e La bambina del glicine di Mena Ligas, tratti dalla rubrica Serramanna si racconta, curata da Fioralba Zucca, dell’associazione Il Pungolo.

L’esperienza condivisa dai due autori, seppure maturata in ambiti diversi – uno immerso nella natura selvaggia, l’altra in una solitudine spirituale urbana – rivela un punto in comune: la ricerca della verità interiore attraverso l’isolamento. Entrambi gli autori hanno mostrato come, spogliandosi delle comodità moderne e ritirandosi in spazi di silenzio, sia possibile ritrovare una connessione più autentica con sé stessi e con l'ambiente circostante. In un’epoca frenetica come la nostra, dove la tecnologia domina ogni aspetto della vita, il tema della prima giornata ha offerto una potente riflessione su quanto la solitudine, vissuta consapevolmente, possa rivelarsi un cammino per riscoprire la propria mappa interiore.

Doride Pilloni (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Franco Michieli con Manuela Orrù

Di seguito: Antonella Lumini (a sinistra) con Maria Grazia Medda Strangius, 10/9/2024

FacebookFollowersYoutube white Instagram white Twitter

 

 

WhatsApp

Referendum autonomia

Medio Campidano in breve